Legnano story - note personali
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Personaggi: Padrone  e  Servitore
Padrone  e  Servitore (due attori diversi, possibilmente maschio e femmina) che leggono il testo nel proprio dialetto
 
Regola:
leggere in italiano e tradurre vocalmente in una lingua qualsiasi, estera, dialetto qualsiasi, come a ognuno e' possibile con la propria conoscenza e cultura.
 
 
DIALOGO ITALIANO TRA UN PADRONE E UN SUO SERVITORE.
 
Padrone. Ebbene, Batista, hai tu eseguite tutte le commissioni che ti ho date?
Servitore. Signore, io posso assicurarla di essere stato puntuale più che ho potuto Questa mattina alle sei e un quarto ero già in cammino ; alle sette e mezzo ero a metà di strada, ed alle otto e tre quarti entravo in città ; ma poi è piovuto tanto!
Padrone . Che al solito sei stato a fare il poltrone in un'osteria, per aspettare che spiovesse ! E perchè non hai preso l' ombrello ?
Servitore . Per non portar quel l'impiccio; e poi jeri sera quando andai a letto non pioveva più, o se pioveva, pioveva pochissimo: stamani quando mi sono alzato era tutto sereno, e solamente a levata di sole si è rannuvolato. Più tardi si è alzato un gran vento, ma invece di spazzare le nuvole, ha portato una grandine che ha durato mezz'ora, e poi acqua a ciel rotto.
Padrone Così vuoi farmi in tendere di non aver fatto quasi niente di ciò che ti avevo ordinato ; non è vero?
Servitore . Anzi spero che ella sarà contento, quando saprà il giro che ho fatto per città in due ore.
Padrone Sentiamole tue prodezze
Servitore . Nel tempo che pioveva mi sono fermato in bottega del sarto, ed ho visto con questi miei occhi raccomodato il suo soprabito con bavero e fodere nuove; i pantaloni colle staffe erano finiti, e la sotto veste stava tagliandola.
Padrone . Tanto meglio. Ma avevi pure a pochi passi il cappellajo e il calzolaio, e di questi non ne hai cercato?
Servitore . Sì signore: il cappellajo ripuliva il suo cappello vecchio, e non gli mancava che orlare il nuovo II calzolajo poi aveva terminati gli stivali, le scarpe grosse da caccia, e gli scarpini da ballo.
Padrone Ma in casa di mio padre quando sei andato, che questo era l'essenziale?
Servitore . Appena spiovuto, ma non vi ho trovato né suo padre, né sua madre, né suo zio, per chè jeri l' altro andarono in villa, e vi hanno pernottato.
Padrone . Mio fratello però, o sua moglie almeno sarà stata in casa ?
Servitore . No signore, perchè avevano fatta una trottata, ed avevano condotto il bambino  e le bambine.
Padrone . Ma la servitù era tutta fuori di casa ?
Servitore Il cuoco era andato in campagna col suo signor padre, la cameriera e due servitori erano con sua cognata, e il cocchiere avendo avuto l'ordine di attaccare i cavalli per muoverli, se ne era andato col la carrozza verso la Certosa.
Padrone . Dunque la casa era vuota ?
Servitore Non vi ho trovato che il garzone di stalla, ed a lui ho consegnato tutte le lettere, perchè le portasse a chi doveva averle
Padrone . Meno male. E la provvista per domani ?
Servitore L'ho fatta : per minestra ho preso della pasta, e intanto ho comprato del formaggio e del burro. Per accrescere il lesso di vitella, ho preso un pezzo di castrato. Il fritto lo farò di cervello, di fegato e di carciofi. Per umido ho comprato dei majale, ed un' anatra da farsi col cavolo. E siccome non ho trovato né tordi, né starne, né beccacce, rimedierò con un tacchino da cuocersi in forno.
Padrone . E del pesce non ne hai comprato ?
Servitore . Anzi ne ho preso in quantità, perchè costava pochissimo. Ho comprato sogliole e triglie, razza, nasello e aliaste.
Padrone . Così va benissimo: potuto vederlo ?
Servitore . Anzi siccome ha la bottega accanto a quella del droghiere, dove ho fatto provvista di zucchero, pepe, garofani, cannella e cioccolata, così ho parlato anche a lui.
Padrone . E che nuove ti ha date?
Servitore . Mi ha detto che l' Opera in musica ha fatto furore , ma che il ballo è stato fischiato; che quel giovine signore suo amico perdé l' altra sera al giuoco tutte le scommesse, e che ora aspettava di partire colla diligenza. Mi ha detto pure che la signora Lucietta ha congedato il promesso sposo, e ha fatto giuramento di non volerlo più.
Padrone . Gelosie... questa sì che mi fa ridere ; ma ben siamo ora a noi.
Servitore Se ella si contenta mangio un poco di pane e bevo un bicchier di vino, e torno subito a ricevere i suoi comandi.
Padrone . Siccome ho fretta e devo andare fuori di casa, ascolta prima cosa ti ordino, e poi mangerai e ti riposerai quanto ti piacerà.
Servitore . Comandi pure.
Padrone . Per il pranzo che dobbiamo fare, prepara tutto nel salotto buono. Prendi la tovaglia e i tovaglioli migliori; tra i piatti scegli quelli  di porcellana, e procura che non manchino né scodelle, né vassoj. Accomoda la credenza con frutta, uva, noci, mandorle, dolci, confetture e bottiglie.
Servitore E quali posate metterò in tavola ?
Padrone . Prendi i cucchiai d' argento, le forchette e i coltelli col manico d' avorio, e ricordati che le bocce, i bicchieri ed i bicchierini sia no quelli di cristallo arrotato. Accomoda poi intorno alla ta vola le seggiole migliori.
Servitore . Ella sarà servita puntualmente.
Padrone . Ricordati che que sta sera viene mia nonna. Tu sai quanto è stucchevole quella vecchia! Metti in ordine la camera buona, fa'riempire il saccone e ribattere le materasse. Accomoda il letto con lenzuola e federe le più fini, e cuoprilo col zanzariere. Empi la brocca di acqua, e sulla catinella distendi un asciugamano ordinario ed uno fine. Fa' tutto in regola, e la mancia non mancherà.
Servitore . Per verità ella mi ha ordinato molte cose, ma farò tutto
 
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